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Dalle piazze, ai gazebo, il messaggio dei cittadini di centro sinistra al Pd e a Zingaretti

Nelle ultime settimane in Italia sono accaduti diversi eventi che meritano certamente la nostra attenzione e che riguardano il mondo a cui fa riferimento il centro sinistra.
La manifestazione unitaria dei sindacati a Roma del febbraio scorso, la manifestazione di Milano contro il razzismo del 2 marzo e il voto alle primarie del Pd del 3 marzo, sono segnali importanti che provengono da una parte di cittadini i quali chiedono, alle forze politiche che fanno riferimento a quest’area, di saper guidare le voci di scontento che si alzano da quelle piazze e da quei gazebo.
Attualmente si tratta di una richiesta che proviene da quella che è comunque una minoranza del paese, ma che vuole certamente far sentire la sua voce.
Una voce che per mesi si è alzata all’interno della società civile e che oggi può essere raccolta e può trovare una sua dimensione e concretizzazione in un nuovo progetto politico.
Un segnale positivo anche per la nostra democrazia, che ha visto per quasi un anno, giocare il ruolo di maggioranza e opposizione tra le sole forze di governo, molto spesso in contrapposizione tra di loro, in quella che era diventata una vera anomalia di questo paese.
Oggi le cose sembrano cambiare e ritornare ad un aspetto più congeniale a una democrazia vera, dove a una forza di governo forte, deve fare da contrappeso una opposizione forte, in grado di tornare ad essere credibile e nel tempo anche di competere per la guida del paese.
Dunque sarebbe un errore se oggi il Pd cantasse vittoria, perchè in questa fase sono stati gli elettori di centro sinistra (sono andati al gazebo anche molti che non hanno votato Pd alle ultime elezioni), a prendersi sulle spalle un partito e a restituire ad esso, grazie anche alla netta vittoria del suo nuovo segretario, la possibilità di un futuro.
Il ricambio in questa fase dell’assemblea nazionale del partito e un segretario che provi a tessere una tela di rapporti con il mondo frastagliato della sinistra per creare una piattaforma comune su tanti temi (dalla difesa dei diritti civili conquistati, a una politica di attenzione verso il mondo dei giovani principalmente nel mondo del lavoro, alla lotta forte alle diseguaglianze sociali, a una politica di investimenti sulla scuola e l’istruzione, alla salvaguardia dell’ambiente, alla costruzione di una nuova Europa basata sulla difesa dei valori fondamentali, alla lotta sull’evasione fiscale, a un nuovo piano di investimenti nelle infrastutture, alla lotta alla povertà e a un’azione concreta sul fronte dell’immigrazione dove saper coniugare insieme sicurezza e accoglienza nel rispetto della dignità delle persone), possono dare il via a una nuova stagione del centro sinistra in Italia.
Anche mettendo in risalto le contraddizioni sempre più nette che emergono dal mondo dei 5stelle, che è oggi sempre più in chiara difficoltà.
La forza di Zingaretti, con la sua netta vittoria, sta anche nell’aver relegato oggi il “renzismo” in una minoranza interna, che impedisce a lui e ai suoi “seguaci”, anche di uscire dal partito per non sprofondare in una impercettibile minoranza. 
In questa fase, se il centro sinistra riuscirà a trovare la forza di stare insieme, in attesa di diventare una nuova ipotesi e proposta di alternativa nel tempo al centro destra, potrà anche “mitigare” la forza della Lega, riconducendola all’interno di una sfera più istituzionale del governo del paese, dove il potere non si gestisce solo nel rapporto diretto con gli elettori (il cosiddetto popolo), ma anche all’interno di quelle che sono le prerogative istituzionali previste dalla nostra Carta Costituzionale.
In questo senso, il popolo del centro sinistra, tutto intero, e non solo quello che si riconosce nel Pd, consegna a Zingaretti il compito di tessere nuove  relazioni tra società civile e rappresentanti delle istituzioni (qui tutti compresi, dai sindaci, ai governatori, ai parlamentari, ecc..) all’interno di quelli che ancora oggi sono i valori della sinistra, ovvero lotta alle diseguaglianze economiche e sociali, rispetto dei diritti e della dignità della persona, affermazione della giustizia e della legalità.

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