Dovremmo avere la forza noi cristiani questa notte di stare svegli e aspettare l’alba per recarsi al sepolcro come fecero quelle donne la mattina di Pasqua, trovando quella tomba vuota.
Andavano li per ungere un corpo, dilaniato dal martirio sulla croce….
Non trovarono niente….
La sera prima tutto sembrava perso… la mattina dopo tutto era diverso….

Il nostro sepolcro è quella parte di noi che non è capace di vivere la tenerezza, che ha smesso di sognare, che non è più in grado di dare spazio al mistero e alla profondità delle persone e della natura che sono con noi, stanno accanto a noi, ci circondano con i loro pensieri, storie, colori e forme.
È quella parte di noi che vive solo per obiettivi razionali, solo per risultati da raggiungere, dove c’è poco spazio per il gioco, gli abbracci, il sentire, impedendo così al bambino che è in noi di continuare ad esistere.
È quella parte di noi che non crede più che la vita, anche la nostra personale, deve portare ancora più vita e non produrre morte.

Così in questa notte di passaggio e di speranza noi dovremmo avere la forza di aspettare l’alba trascorrendo la notte a vedere come possiamo dare spazio all’amore perché la vita, nel pensiero di Dio, è dare e ricevere amore.
Gesù non è venuto per fondare una religione, ma per insegnarci che dobbiamo credere nell’amore.
Anche quando sembra che tutto vada in un’altra direzione, è da ciascuno di noi che si deve sempre ripartire, dalla nostra personale storia, per invertire la tendenza del mondo…
I gesti d’amore sono il nostro personale traguardo quotidiano, l’unico modo che abbiamo per abbandonare il nostro sepolcro, aprendoci alla vita che porta altra vita, in una spirale di eternità…

Certo cadremo, ci scoraggeremo come i discepoli di Emmaus, a volte rinnegheremo questa scelta come Pietro, o ci sentiremo delusi o amareggiati come è successo spesso anche ai discepoli…
Cercando e vivendo di gesti d’amore verso di noi e gli altri apriremo il nostro cuore e la nostra mente alla diversità, apriremo nuovi orizzonti e ci apriremo a nuove conoscenze, non saremmo più limitati dai muri del nostro personale sepolcro, scambiandolo magari per la solo è unica verità….
Così in questa notte di passaggio dalla morte alla vita, auguro a tutti noi di saper rinnovare il nostro personale cammino lungo una strada che attraverso i gesti d’amore, ci conduca, come le donne quella mattina, verso la luce e la speranza….
Per diventare, come dice in una bellissima espressione la scrittrice Marina Marcolini “incinti d’amore” con il corpo l’anima gravidi di luce, capaci di dare vita….