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Giovani adolescenti e gioco d’azzardo, un fenomeno in netta crescita (nonostante la legge lo vieti)

Circa 4 studenti
quindicenni su 10 hanno avuto qualche esperienza di gioco d’azzardo nella loro vita
(in media il 42%), con un maggiore coinvolgimento più spesso dei ragazzi
(61,2%) rispetto alle loro coetanee (21%). Invece hanno giocato d’azzardo almeno 1 volta negli ultimi 12 mesi circa il 31,4% dei
giovani di 15 anni.
Queste informazioni
fanno parte dei dati principali contenuti nel rapporto HBSC (Health Behaviour
in School-aged Children) e sono facilmente reperibili sul sito del Ministero
della Salute.
Il rapporto HBSC studia i comportamenti collegati alla
salute in ragazzi di età scolare; è uno studio internazionale svolto ogni 4
anni, in collaborazione con l’Ufficio Regionale dell’Organizzazione Mondiale
della Sanità per l’Europa.
L’indagine coinvolge i ragazzi di 11, 13 e 15 anni, un’età quella
da 11 a 15 anni che rappresenta l’inizio dell’adolescenza, una fase di forti
cambiamenti personali, ma nel contempo anche il periodo della vita in cui
vengono prese importanti decisioni riguardanti la salute e la carriera futura
(scolastica e lavorativa).
L’indagine è uno strumento scientifico che fornisce
informazioni utili per orientare le possibili politiche da attuare verso i
giovani sia a livello nazionale che internazionale.
Dunque uno strumento che anche il mondo della scuola, della
politica, di chi è chiamato ad amministrare il bene pubblico dovrebbe conoscere
e che analizza tanti altri aspetti della vita dei nostri ragazzi, dal cibo, al
fumo, all’alcool, all’utilizzo della cannabis, ecc.
Continuando a scorrere l’indagine sempre sul tema dell’azzardo,
emerge un altro dato importante riguardo ai giovani quindicenni per coloro che
hanno avuto esperienze di gioco cosiddette a rischio e problematico; si parla
di rischio problematico quando si hanno almeno due sintomi tipici del disturbo
da gioco d’azzardo come per esempio, aver rubato soldi per scommettere,
mentire, o arrivare addirittura a compromettere le proprie relazioni sociali.
Nel 2018 i quindicenni che rientrano nel gioco d’azzardo a
rischio/problematico sono in forte aumento raggiungendo il totale del 16% con
14 regioni dove si supera la media del 10% e due regioni, la Calabria e la
Campania dove addirittura si supera il 20%.
Per avere un dato di paragone basta pensare che nel 2014 il
totale era il 6% con sole 3 regioni dove si superava il 10%.
Eppure in Italia esiste una legislazione che  tutela i minori, per i quali il gioco è
vietato.
Dati preoccupanti che ci parlano del fallimento della
legislazione vigente e che richiamano tutti noi adulti al dovere di sviluppare
una seria attività di prevenzione per icontrastare un fenomeno, che oggi, anche
grazie a internet e al gioco online, rischia veramente di sfuggire di mano,
creando situazioni patologiche già in età adolescenziale.
Ma il mondo dei cosiddetti “adultii”, genitori, educatori,
amministratori, sembra non aver coscienza di questo problema.
Così, mentre è già in atto da tempo il dramma del gioco che
coinvolge alcuni milioni di persone adulte che si indebitano e impoveriscono
seguendo la chimera della fortuna, ogni anno si sta ampliando la platea dei più
giovani.
Se non ci sarà una presa di coscienza da parte
dell’opinione pubblica, il gioco d’azzardo rischia di minare le basi del futuro
della nostra società.
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