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L’impegno sociale e il cammino di Romano….

La morte di Romano Resti e i pensieri che si muovono nel suo ricordo, mi hanno spinto questa notte a riprendere in mano il libro scritto con Anna su don Ivan…

La lettura di parti della sua storia, che si lega alla storia di tante persone, tra cui anche Romano e Anna, pensando proprio a Romano, mi lasciano nella mente due riflessioni: l’impegno sociale e il cammino in questa vita.

L’impegno sociale credo che in Romano si sia manifestato fin da giovane con l’attenzione al mondo operaio che lui ha avuto sempre nella sua vita, l’attenzione al mondo del lavoro, al sindacato, e nella sua attività nelle Acli, che poi coincideva con una visione anche della politica.

Un impegno sociale che nasceva da una sua particolare predisposizione che lo spingeva al fare delle condivisione con gli altri una scelta di vita.

Se penso a Romano penso al cristianesimo sociale, all’impegno necessario nella società perché ogni persona possa vivere con dignità, in quel cammino lento e difficile che deve tendere al raggiungimento dei diritti in una visione di condivisione dove si aiuta chi ha meno a perseguire i propri diritti.

Ho sempre percepito Romano e Anna come una coppia che aveva questa visione, dove l’impegno sociale era parte essenziale del loro essere coppia e la loro fede saldamente legata a questa scelta di vita.

Sindacato, politica, poi in seguito anche l’associazionismo, in Romano andavano di pari passo all’esperienza di fede e di coppia, in quel cammino che porta a vivere l’amore per il pensiero di Gesù con il desiderio di essere concreti e credibili, in una condivisione continua di queste scelte con la propria compagna della vita.

E poi il cammino: se penso a Romano oggi lo vedo libero lungo le sue montagne, in quel muoversi a piedi come facevano gli uomini e le donne di un tempo.

Anna mi raccontava in questi giorni dell’aver pensato e voluto realizzare in uno dei loro tanti viaggi, il cammino a piedi in Terra Santa lungo la strada che da Gerusalemme porta a Gerico.

Ho fatto quella strada in senso inverso, provenendo dal monte Nebo (da dove Mose’ vide la terra promessa e poi mori’) attraversata dal Giordano (dove Gesù ricevette il battesimo da Giovanni Battista) lungo una terra quasi desertica, ma bellissima, una terra che chiama alla conversione, a far propria la visione di Dio, a cambiare rotta per la propria vita.

Si passa dai 700/800 metri di altezza di Gerusalemme a i quasi 300 metri sotto il livello del mare dove si trova Gerico, vicino al mar morto.

“La strada che va da Gerusalemme a Gerico, come ogni altra strada del Vangelo, non è mai una passeggiata” scriveva don Primo Mazzolari

Ma questa è una strada tra le più importanti tra quelle percorse da Gesù, gli apostoli e i discepoli, una strada che spinge a un cambio di rotta, a cambiare la nostra visione della vita.

A Gerico Gesù incontra Zaccheo, l’esattore delle tasse e uomo ricco, che cerca Gesù con gioia e al tempo stesso Gesù cerca lui.

Da quell’incontro nasce una conversione e la scelta di Zaccheo di restituire i soldi a chi li aveva ingiustamente tolti. Nasce un modo nuovo di vedere la vita. Zaccheo lascerà la sua ricchezza per seguire Gesù e lo farà’ con gioia.

Ma della strada che da Gerusalemme scende a Gerico si parla anche nella parabola del buon samaritano dove i ladri aggrediscono un uomo. Si narra della bellezza dell’aiuto all’altro che è in difficoltà e di chi ha la capacità di fermarsi e non di girarsi dall’altra parte.

Penso che Romano quando ha pensato a quel cammino così duro e particolare ha pensato a quella strada percorsa da Gesù a piedi, a lui che raccontava queste storie, a lui che nel cammino di vita invitava le persone alla conversione che non può non avere come conseguenza che l’attenzione verso chi ha bisogno di essere aiutato.

In quel cammino rivedo il senso che Romano ha voluto dare alla sua vita, l’impegno sociale, l’attenzione all’altro, il cammino di fede e l’amore che ha saputo vivere nella sua famiglia, nel lavoro, nella politica, nell’associazionismo.

Negli ultimi anni grazie al desiderio condiviso con Anna di scrivere il libro su don Ivan, ho avuto modo di passare diversi momenti insieme a questa bella coppia.

Romano ci ha accompagnato a Genova per incontrare la sorella di don Ivan, è stato con noi a Pescia per incontrare Helga a Mondo X, ci ha aiutato nella raccolta dei testi e delle foto, ci ha dato suggerimenti e consigli, con il gusto di chi aveva piacere e desiderava che in quelle pagine si potesse raccontare cosa don Ivan era stato per questa città, per questa comunità è per le tante persone che hanno avuto la fortuna di incrociarlo.

Credo che alla fine sia stato contento del lavoro che con Anna abbiamo fatto.

Di lui ho sempre apprezzato la calma, la serenità, il saper ponderare le parole quando parlava, la sua capacità di ascolto dell’altro, la sua apertura mentale, la sua curiosità, gli occhi che si illuminavano quando raccontava dei suoi viaggi, delle scoperte fatte, e il suo rispetto per la diversità.

“camminando s’apre cammino” è il titolo di un bellissimo libro scritto da don Arturo Paoli…

credo che Romano abbia vissuto proprio come indica il titolo del libro, come colui che sapeva che solo camminando si sarebbero aperte nuove strade, nuovi percorsi, nuove visioni e così ha fatto con la sua Anna, i suoi figli, i suoi nipoti, gli amici, verso il suo Dio nel quale ha creduto e che oggi ha raggiunto.

Così come avviene camminando lungo i sentieri di montagna, quando si raggiunge a un certo punto una curva nuova che apre a scenari inaspettati, bellissimi, mai visti e gli occhi si illuminano….

Sono certo che anche gli occhi di Romano si saranno illuminati…. e di quella luce ora e per sempre brillano…

Buon nuovo cammino Romano….

Commenti (2):

  1. Augusta

    17 Giugno 2022 at 17:31

    Tutto verissimo! Anna e Romano : una coppia speciale, due persone molto superiori al resto del mondo. Ognuno di noi credo ha da ringraziarli per qualcosa.

    Rispondi
    • Pierluigi Ermini

      23 Giugno 2022 at 12:35

      Grazie, Romano e Anna sono stati una coppia veramente bella, un esempio di impegno sociale e di amore tra di loro.
      Pierluigi

      Rispondi

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